REAL MILANO INFORMA LA FARSA E' FINITA
22/6/2017
Finita la telenovela con una sentenza che sembra scritta non da un organo d'appello ma da chi non ha capito o finto di non capire che il ricorso non era indirizzato a mettere in discussione l'identità di un calciatore ( erano due poi diventato uno chissà come mai........... ) bensì la partecipazione alla gara in assenza di documento valido di riconoscimento. Consiglio ai responsabili del Real che qualora volessero intraprendere le vie giudiziali sia sportive e soprattutto quelle legali di andare a verificare tutte le volte che si è data partita persa a tavolino se la circostanza è espressamente prevista dalle norme del noif. Anche un non addetto ai lavori capisce dalla sentenza che se il calciatore identificato a posteriori dalla procura federale ( chissà perchè solo uno e l'altro depennato dalla federazione in primis )aveva titolo per giocare la partita non si capisce a cosa serve ciò che prevede l'articolo 71 cioè che se l'arbitro non conosce personalmente il giocatore, lo deve identificare con un documento valido. E la fotocopia di una carta d'identità e la fotocopia di un permesso di soggiorno entrambe non autenticate non sono documenti validi. Se per assurdo si andasse fino in Cassazione questi sono principi sanciti dai giudici supremi. Complimenti ai giudici e alla corretta stesura della sentenza davvero ben motivata.