INTERVISTA A LIVIO COLOMBO FOOTBALL MANAGER E SCOUTING
25/6/2015
Presentiamo lo scouting-manager Livio Colombo in una intervista interessante, e dalle risposte é facile evincere quanto egli sia una persona che dà la massima importanza alla correttezza, alla serietà ed all'impegno che profonde in questa sua attività, e contemporaneamente emerge anche un lato umano di un uomo semplice che porta avanti i valori del calcio giovanile.
Buongiorno Colombo, intanto diamoci del tu perché ci conosciamo, quindi ti posso chiedere da quanti anni svolgi questa attività e come é nata in te questa passione ?.
- Sono sempre stato attratto dal panorama calcistico, non solo del calcio giocato, ma verso tutto ciò che lo riguarda e rappresenta, Management e Scoutig compreso. Così dopo alcune esperienze come dirigente e lavorando a stretto contatto con "gente del mestiere", molto esperta, ho maturato la decisione di tuffarmi a capofitto in quello che ritengo l'affascinante mondo di scouting e manager, all'inizio quasi per gioco, e successivamente é diventata quasi una professione.
Quali sono le mansioni principali del tuo lavoro e quanto é difficile ?
- Come scouting il procuratore va direttamente sul campo a vedere i giovani calciatori, andando alla ricerca di talenti o calciatori già affermati. Successivamente c'è il momento più difficile e delicato, quello di garantire al calciatore una gestione completa della sua vita calcistica, trasferimenti, nuovi contratti e gestione dei momenti difficili per mancanza di presenza in campo.
in Italia c'è spazio per nuovi agenti di calciatori e ritieni che ci siano altre nazioni emergenti nelle quali sarebbe più produttivo lavorare ?
- No perché in Italia i procuratori, gli agenti, gli scouting sono forse più del doppio di Francia, Spagna e Germania. Oggi si può lavorare bene nei paesi dell'Est e specialmente in Ungheria, Paese che mi vede spesso presente.
Come valuti un calciatore ? In base a quali criteri scegli i calciatori a cui proporre , diciamo, la tua assistenza?
- Innanzi tutto mi servo di collaboratori di fiducia sparsi in ogni dove, sia in Italia che all'estero che mi segnalano giovani interessanti o calciatori alla ricerca di un manager. Successivamente mi reco personalmente sul posto per accertarmi delle vere capacità del ragazzo e cercare di instaurare un rapporto al fine di una eventuale collaborazione. E a proposito di collaboratori, lasciami spendere una parola speciale per il mio principale collaboratore, il mio alter ego, Danilo Bonini. E' un ragazzo, preparato e competente di 30 anni,laureato in Economia e Management che ha svolto un Master in Economia dello sport presso "IL SOLE 24 ORE " di Roma che possiede tutte le carte in regola per trattare con i big del calcio.
Ci puoi parlare di qualche giocatore che segui?
-La mia soddisfazione e vanto é quella di aver portato all'Atalanta il'95 Forgat David ed il '96 Kesks Akos scoperti da me mentre giocavano in una squadretta di periferia lo Tsisa-Volan in un paesino vicino a Szeghed. Stefano Mancino talentuoso '97 al Varese. Il '93 ghanese Aron Addo che milita nell'Ujpest ed i senegalesi Ibrahima Bebeto e Ibrahima Thiam rispettivamente '92 nel Kesckemet e '94 nell'MTK (club della massima serie ungherese). E poi tanti altri.
Parlami un po' del Campus che hai organizzato con Bonini a Pizzoferrato (CH) dal 5 al 11/7 per i ragazzi nati dal 2000 al 1997.
-Il Campus di cui mi occupo nasce con l'obiettivo di fare vivere ai ragazzi una settimana all'insegna del calcio dove possono vivere al meglio le proprie capacità tecniche, tattiche e motorie, seguendo elevati standard qualitativi. Le giornate sono composte da tanto calcio, da momenti di aggregazione ed ovviamente di relax, alla presenza di uno staff tecnico selezionato e di prim'ordine, tutti provenienti da esperienze importanti. Lo scopo dell'organizzazione é quello di veder crescere i ragazzi, tutti, e fare sognare i più bravi , proponendoli a società importanti, senza peraltro creare in loro pericolose illusioni.
Grazie per l'intervista ed un grosso in bocca al lupo per il prosieguo della tua attività.
VITTORIO PATRUNO
Buongiorno Colombo, intanto diamoci del tu perché ci conosciamo, quindi ti posso chiedere da quanti anni svolgi questa attività e come é nata in te questa passione ?.
- Sono sempre stato attratto dal panorama calcistico, non solo del calcio giocato, ma verso tutto ciò che lo riguarda e rappresenta, Management e Scoutig compreso. Così dopo alcune esperienze come dirigente e lavorando a stretto contatto con "gente del mestiere", molto esperta, ho maturato la decisione di tuffarmi a capofitto in quello che ritengo l'affascinante mondo di scouting e manager, all'inizio quasi per gioco, e successivamente é diventata quasi una professione.
Quali sono le mansioni principali del tuo lavoro e quanto é difficile ?
- Come scouting il procuratore va direttamente sul campo a vedere i giovani calciatori, andando alla ricerca di talenti o calciatori già affermati. Successivamente c'è il momento più difficile e delicato, quello di garantire al calciatore una gestione completa della sua vita calcistica, trasferimenti, nuovi contratti e gestione dei momenti difficili per mancanza di presenza in campo.
in Italia c'è spazio per nuovi agenti di calciatori e ritieni che ci siano altre nazioni emergenti nelle quali sarebbe più produttivo lavorare ?
- No perché in Italia i procuratori, gli agenti, gli scouting sono forse più del doppio di Francia, Spagna e Germania. Oggi si può lavorare bene nei paesi dell'Est e specialmente in Ungheria, Paese che mi vede spesso presente.
Come valuti un calciatore ? In base a quali criteri scegli i calciatori a cui proporre , diciamo, la tua assistenza?
- Innanzi tutto mi servo di collaboratori di fiducia sparsi in ogni dove, sia in Italia che all'estero che mi segnalano giovani interessanti o calciatori alla ricerca di un manager. Successivamente mi reco personalmente sul posto per accertarmi delle vere capacità del ragazzo e cercare di instaurare un rapporto al fine di una eventuale collaborazione. E a proposito di collaboratori, lasciami spendere una parola speciale per il mio principale collaboratore, il mio alter ego, Danilo Bonini. E' un ragazzo, preparato e competente di 30 anni,laureato in Economia e Management che ha svolto un Master in Economia dello sport presso "IL SOLE 24 ORE " di Roma che possiede tutte le carte in regola per trattare con i big del calcio.
Ci puoi parlare di qualche giocatore che segui?
-La mia soddisfazione e vanto é quella di aver portato all'Atalanta il'95 Forgat David ed il '96 Kesks Akos scoperti da me mentre giocavano in una squadretta di periferia lo Tsisa-Volan in un paesino vicino a Szeghed. Stefano Mancino talentuoso '97 al Varese. Il '93 ghanese Aron Addo che milita nell'Ujpest ed i senegalesi Ibrahima Bebeto e Ibrahima Thiam rispettivamente '92 nel Kesckemet e '94 nell'MTK (club della massima serie ungherese). E poi tanti altri.
Parlami un po' del Campus che hai organizzato con Bonini a Pizzoferrato (CH) dal 5 al 11/7 per i ragazzi nati dal 2000 al 1997.
-Il Campus di cui mi occupo nasce con l'obiettivo di fare vivere ai ragazzi una settimana all'insegna del calcio dove possono vivere al meglio le proprie capacità tecniche, tattiche e motorie, seguendo elevati standard qualitativi. Le giornate sono composte da tanto calcio, da momenti di aggregazione ed ovviamente di relax, alla presenza di uno staff tecnico selezionato e di prim'ordine, tutti provenienti da esperienze importanti. Lo scopo dell'organizzazione é quello di veder crescere i ragazzi, tutti, e fare sognare i più bravi , proponendoli a società importanti, senza peraltro creare in loro pericolose illusioni.
Grazie per l'intervista ed un grosso in bocca al lupo per il prosieguo della tua attività.
VITTORIO PATRUNO