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Campi in Eerba Artificiale: un immenso bacino di batteri nocivi

02/04/2016

Sullo sporco che si annida nei Campi Sportivi in erba artificiale e sulle pavimentazioni in materiale sintetico c’è molto da dire, ma ci limitiamo a far osservare che questo sporco, se non lavato via, provoca danni sia al campo stesso che a tutti coloro che lo utilizzano.
Non a caso la C.I.S.E.A. (Commissione Impianti Sportivi in Erba Artificiale), nel promulgare il Regolamento del 2013, nei capitoli che riguardano la Manutenzione dei Campi in Erba Sintetica richiede che si effettui la disinfezione del campo almeno una volta al mese, così da assicurare l’igiene del campo e la salute degli atleti. Questa operazione è necessaria anche per il collaudo del campo e per poterlo mantenere in esercizio.
D’altro canto lavare ciò che si deposita sia sulla superficie sintetica che sull’intaso (batteri di ogni genere che prolificano in modo esagerato con le alte temperature che il campo raggiunge, sudore, pelle, sputi, sangue, macchie oleose, polveri per effetto dell’inquinamento, residui organici dei volatili e di altri animali, ecc.) diventa un obbligo ed un dovere.
Purtroppo la natura non interviene nel suo processo di “purificazione” sul sintetico, come invece avviene sui campi in erba naturale o in terra. Neppure l’acqua aiuta: tutti sappiamo che l’acqua bagna solamente, ma non lava e lo sporco rimane lì, anche se non si vede. Lo sporco fa danni enormi alle persone ed invecchia il campo precocemente.
Il sapere queste cose e non agire in modo adeguato è un comportamento alquanto discutibile, sia dal punto di vista etico che morale: la salute è un bene da preservare ed in particolare quella dei bambini. Ora il prodotto per rendere “agibile e sano” il campo in erba sintetica c’è e si chiama
 

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