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ESONERI FACILI. MA CHI SCEGLIE GLI ALLENATORI ?

4/12/2015
Ormai é netta la sensazione che il bersaglio di D.S., D.G. e presidenti sia l'allenatore. Oggi l'esonero é diventata una malsana consuetudine, quasi una moda, ma c'é da domandarsi : chi sceglie l'allenatore ?.Certi esoneri appaiono come un atto di viltà che colpisce l'anello debole del sistema, per coprire le mancanze e l'inefficienza delle Società. Altro che mancanza di risultati, pressione dei tifosi e dei media, incompatibilità con la squadra, conflittualità con la proprietà e disallineamento dei progetti societari concordati ad inizio stagione. Purtroppo questi sono solo stereotipi calcistici, c'é che nei campionati italiani, a qualsiasi latitudine, ogni momento é buono per cacciare un allenatore. Purtroppo bisogna esserne consapevoli, paga sempre il mister, ma troppo facilmente, e non c'é che da essere solidali con questi uomini con la valigia pronta sempre in mano. Ma qualcuno l'allenatore l'avrà scelto e questo qualcuno dovrà pure assumersi le sue responsabilità, che non sono mai esclusivamente del tecnico, dei giocatori o dei club, ma vanno suddivise in parti uguali. Certo ci sono presidenti e dirigenti anche competenti, ma ne ho incontrati molto pochi, ma ne ho incontrati molti altri che non sono in grado di farlo, che a fine partita, se il risultato é negativo, si sbracciano e sono pronti a buttare là giudizi. E così e troppo facile, ma un mister le decisioni deve prenderle prima e durante la gara. Chi ha la bontà di leggermi, sa come la penso sull'argomento, e faccio un discorso generale dicendo che c'é troppa superficialità ed incompetenza nel sollevare dall'incarico un allenatore.Mi chiedo quindi se non sia arrivato il momento di puntare il dito su quei presidenti che hanno la disinvolta abitudine di mescolare le carte con i tecnici più che con i loro direttori sportivi o direttori generali, figuriamoci li hanno scelti loro, o con i loro giocatori che, fino a prova contraria sono quelli che scendono in campo e che decidono nel bene e nel male, gran parte delle sorti delle loro carriere e della Società che li ospita, che spesso sono stati "comprati" dai presidenti stessi contro la volontà dei coach. Per ultimo resta ancora da chiedersi come si sancisce un esonero ( spesso per telefono o attraverso i media), i costi che comporta, le problematiche che ne seguono e se é la soluzione giusta per guarire i problemi di una squadra, quanti sono discutibili e quante volte sono risultati positivi. e soprattutto se non siano una giustificazione ed un alibi per i giocatori.
Certo ci vuole intelligenza e coraggio per cambiare rotta, é inutile addossare sempre le colpe di tutto al trainer del momento, occorre trovare i rimedi giusti a certe situazioni.

Vittorio Patruno

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